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A PROVA DI TRAFFICO? Nasce una nuova Zona 30 nel quartiere Solari-Tortona, con percorsi protetti casa-scuola
Non era stata prevista la “Zona 30” nel quartiere Solari-Tortona, almeno tra i progetti dell'Amministrazione per ridisegnare la mobilità cittadina a favore di pedoni e ciclisti.
L'idea di rendere anche questo quartiere a “mobilità dolce” è arrivata dopo una tragedia, la morte di Giacomo, il ragazzo che, nel novembre di due anni fa, tornando a casa in bicicletta, nel tentativo di evitare un'auto in sosta in via Solari, è stato investito da un tram,.
Il progetto di Zona 30 è dunque partito dai genitori della scuola di via Moisé Loira, quella frequentata da Giacomo, a cui si sono subito unite le scuole di via Foppette e di via Bergognone. Obiettivo, “rendere sicuri i percorsi casa-scuola dei nostri figli, rendendo anche un servizio alla città”, ha spiegato uno dei genitori del comitato di quartiere Tortona-Solari all'assemblea tenutasi mercoledì sera nella scuola di via Moisé Loira.
Nelle immagini del progetto si può notare infatti come l'asse delle piste ciclabili collegherà innanzitutto i tre istituti scolastici, ridisegnando, così, la viabilità di un intero quartiere. Per dare spazio alle bici in corsie protette sarà infatti necessario restringere carreggiate, istituire sensi unici in vie finora a doppio senso (in particolare in via Cola di Rienzo e in via Stendhal), restringere i marciapiede e ridurre gli stalli di sosta delle auto. Un'operazione da 1,6 milioni di euro, che vedrà la luce entro il 2014. Nascerà quindi una zona a 30 km orari per le automobili che avrà come lati le vie Foppa e Tortona, spostandosi sull'asse est-ovest, e le vie Montevideo e Troya (esclusa), in direzione nord-sud.
L'assessore alla mobilità Maran ha ribadito la filosofia che guida la realizzazione delle zone 30: “non significa che controlliamo gli automobilisti con gli autovelox, ma che c'è una progettazione stradale fatta pensando che per prima cosa viene la sicurezza degli utenti deboli, pedoni e ciclisti”. In pratica, grazie a restringimenti di carreggiata, castellane (ovvero rialzamenti della strada) e altri accorgimenti le auto sono indotte a moderare la velocità. Allo stesso tempo, si creano percorsi privilegiati per le biciclette.
Un progetto che raccoglie consenso quasi unanime, anche se non mancano alcune obiezioni, anche tra chi ritiene necessario dare più attenzione a bambini e anziani. C'è il problema dei posti auto su strada, che la nuova viabilità ridurrà di almeno il 10 per cento. Dove si parcheggerà dopo? Il nuovo disegno delle vie dovrebbe scongiurare anche la sosta selvaggia sui marciapiede, ma una mamma con genitori anziani in via Tortona segnala che, in quella via, un parcheggio servirebbe. Altro tema quello dell'inquinamento. La sicurezza mette d'accordo tutti, ma perché, hanno provato ad obiettare alcuni, coi nuovi sensi unici le auto saranno costrette a giri molto più lunghi?
C'è un'ultima perplessità, segnalata tra gli altri anche da Ciclobby, che nella fase iniziale ha dato qualche indicazione per il progetto. Proprio in via Solari, dove è accaduto il tragico incidente, non ci sarà nessun intervento. Colpa della linea del tram, si dice, o del fatto che, anche lì, le bici non si possono far circolare sul marciapiede. Resta l'impressione di un progetto positivo, la cui efficacia però si arresta nelle strade dove si trova il traffico vero.
C. U.
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